Tutti abbiamo visto le immagini di quella giovane ragazza che in Iran, per protesta, e’ scesa in piazza a volto scoperto sventolando su una bandiera l’hijab, il velo islamico obbligatorio.
A causa di questo gesto, simbolico e non violento, e’ stata arrestata dalla polizia.
In Nuova Zelanda invece, un’altra ragazza intenta a festeggiare il Capodanno, ha pensato di presentarsi al festival di Gisborne a seno scoperto, scintillando tra la folla con la glitter art che le adornava il luminoso davanzale.
Anche a causa di questo gesto e’ stata molestata da un giovane fuori di testa che ha pensato di avvicinarsi a lei e toccarla proprio in cio’ che aveva di piu’ scoperto.
Sbaglia chi dice che la ragazza se la sia cercata; sta di fatto che pero’ quel giovanotto sia corso a toccare le tette proprio a lei, fra migliaia di coppie che rimbalzavano davanti a lui.
Cosi’ come sbaglia chi critica la polizia per avere arrestato la giovane intraprendente iraniana; li’ infatti e’ un reato non indossare il foulard islamico, e chi lo fa sa di correre il rischio di finire in prigione.
In un mondo piu’ equo, il velo imposto alla prima dovrebbe servire a coprire il busto della seconda.
Ma di equita’ non c’e’ traccia, nemmeno per la riscossione delle tasse in Italia.
E’ vero che nessuno in Occidente ti vieta di andare in giro (s)vestendoti come vuoi, ma nessuno ti autorizza a camminare nudo in pubblico. E in alcuni casi non sarebbe nemmeno un bello spettacolo.
E’ anche vero che nessuno ti autorizza a molestare qualcun altro, ma ogni pesce abbocca all’amo, specie se l’esca e’ di quelle luccicanti.
Se vogliamo essere un passo avanti rispetto alle civilta’ orientali, togliamoci di dosso il velo di ipocrisia buonista che ci fa stupidi e iniziamo a (ris)coprire il nostro senso del pudore: sono proprio i piu’ conservatori a portare avanti le proteste in Iran, per chiedere migliori condizioni di vita. Mica per andare in giro come mamma li ha fatti.
Anche perche’ “Il tuo pudore amando rende il corpo tuo piu’ vero”.
Auguri, Molleggiato!