Una delle conseguenze del clima glaciale che ha colpito l’America in questi giorni e’ la trasformazione dei laghi in lastre di ghiaccio, causando un ovvio problema per gli abitanti animali di quei luoghi.
Simbolico a tal proposito e’ il video pubblicatto dallo Shallotte River Swamp Park che riprende un coccodrillo completamente immobile in una palude della North Carolina, intrappolato in uno specchio d’acqua ghiacciato: l’unica cosa che gli resta fuori e’ l’estremita’ anteriore del muso.
Ora, la nostra furbizia ci porterebbe a pensare che il povero rettile sia rimasto prigioniero delle basse temperature nel (vano) tentativo di cercare un rifugio, solo che nel frattempo le acque si sono ghiacciate e lui c’e’ rimasto secco, in tutti i sensi.
Cio’ che e’ sorpredente della natura animale e’ invece la loro, di furbizia: ebbene, il rettile in questione appartiene alla categoria degli animali a sangue freddo, i quali non possono generare calore corporeo, ma possono regolarlo in un procedimento che viene chiamato brumation: in sostanza vanno in un letargo volontario, dato che le rigide temperature non gli consentono di poter condurre un’adeguata sopravvivenza, lasciandosi letteralmente congelare e prevedendo il ritorno a miglior vita una volta che le temperature saranno piu’ clementi.
Questo si’ che si chiama ingegno: sarebbe interessante testarlo anche noi, e non per difenderci dal clima. Sono sicuro che troveremo il modo di farlo tornare utile.
Chi ci sta di fronte e’ troppo noioso? Letargo.
Pasta e broccoli? Letargo.
Brutto voto a scuola? Letargo.
C’e’ un problema pero’: il coccodrillo quando si sveglia non deve dar conto a nessuno se non a se’ stesso; noi invece pensiamo che scappare dai problemi o ignorarli equivalga a non farli esistere. Invece, se non facciamo nulla per risolverli, restano li. E anzi, piu’ li rimandiamo piu’ pesano.
Il letargo quindi lasciamolo a chi di dovere.
Con la speranza che il pinguino portatile che abbiamo a casa non decida di prendersi la sua pausa biologica nel bel mezzo di Agosto, con 42 gradi all’ombra: nemmeno il WWF potrebbe difenderlo.