L’Istituto Bruno Leoni, nato per “promuovere le idee per il libero mercato” e presieduto da Franco De Benedetti (fratello dell’ingegner Carlo), ha realizzato una curiosa iniziativa installando un “contatore del debito pubblico” nelle stazioni di Milano e Roma da oggi fino alla conclusione della campagna elettorale.
Il motivo sarebbe quello di ricordare ai passeggeri-elettori che “ogni promessa e’ debito”, nella speranza che loro lo facciano ricordare ai propri eletti (Silvio vacci piano) una volta accomodatisi nelle confortevoli poltrone del potere.
A tal fine ogni pendolare, prima di prendere posto sul treno, ha cosi’ la possibilita’ di essere informato che “da quando sei partito da Roma il debito pubblico e’ cresciuto di 115 milioni“. Povero passeggero, in tutti i sensi. A saperlo prima, magari restava nella Capitale e risparmiava i soldi del biglietto.
Gia’, perche’ il totale del debito pubblico di Casa Nostra ammonta a due mila miliardi di euro (che nessuno sa scrivere in cifre, contatore a parte). Per rendere l’idea, un bimbo appena nato porta sulle spalle 40 mila euro, che anche lui a saperlo prima mica usciva dal pancione della mamma, almeno stava al caldo e non doveva gia’ ricorrere alla banca del sangue per il salasso appena subito.
Che poi, questo debito, chi l’ha fatto? E perche’ continua ad aumentare sempre di piu’? E chi e’ il creditore verso cui dobbiamo tutti questi soldi?
Misteri. Fatto sta che il cartellone in stazione continua ad aggiornarsi ogni 3 secondi, tanto per non far dimenticare la posizione vessatoria di ognuno di noi.
Avete presente quelle lavagne economiche in cui si segnano gli indici? Ecco, in questo caso l’inclinazione e’ negativa da qualsiasi punto la si guardi: se va verso l’alto indica che il debito aumenta, se va verso il basso indica la nostra posizione.
Trenitalia da oggi non si scusera’ piu’ per i ritardi, ma per le partenze.
“Il Freccia Verde-Bianco-Rosso e’ pronto a colpire”.
Immaginate dove.