Lo scorso Novembre, durante la visita di Donald Trump in Cina, e’ accaduto un fatto curioso che poteva diventare pericoloso.
Mentre The Donald e consorte sono attesi nella Grande Sala del Popolo su piazza Tienanmen, dietro le quinte accade qualcosa di imprevisto: l’ufficiale americano con in mano il nuclear football, cioe’ la valigetta contenente i codici per un lancio di missili nucleari, e’ stato fermato dai cinesi a un tornello di metal detector.
Trump non si accorge di quanto sta succedendo nelle retrovie e tira dritto, ma c’e’ un problema: quella valigetta deve essere sempre a disposizione del Presidente degli Stati Uniti d’America, ovunque egli si trova.
Insomma, stava per accadere un incidente diplomatico.
Per fortuna interviene il generale Kelly, capo di Gabinetto della Casa Bianca, il quale preso di coraggio si ispira al football nazionale e improvvisa un’offensiva collettiva: tutti insieme varcheranno quei cancelli, in un unico blocco, valigetta compresa.
Ci sono un po’ di spintoni, qualche placcaggio, ma alla fine il gioco di squadra ha la meglio e il Presidente torna in possesso del suo prezioso bagaglio a mano.
Detto che sarebbe auspicabile un protocollo piu’ efficace in queste occasioni, vi immaginate cosa sarebbe successo se un cinese si fosse appropriato dei codici nucleari americani?
Magari avrebbe iniziato a smontare la valigetta pezzo per pezzo per capirne il meccanismo e avviarne una produzione in serie; oppure avrebbe sostituito i pezzi originali con qualche ricambio rigorosamente made in China; o ancora avrebbe forse stampato un manuale di istruzioni (in cinese certo) in modo tale da far desistere chiunque dal suo utilizzo.
Probabilmente non avrebbe premuto alcun bottone pero’: quella e’ roba di Donald e Kim.
I cinesi infatti non sono interessati a un singolo pulsante, preferiscono le tastiere. Perche’ in fondo, se bisogna scegliere qualcuno da far saltare, e’ sempre meglio che siano tasti, e non teste.