Leoluca Orlando, il Sindaco che si è fatto Palermo.
“La mia stagione di Sindaco è finita. Ma non è finita né la mia stagione né quella dei sindaci”. Proprio così, è stato un viaggio lungo, tortuoso ed entusiasmante, ma irreplicabile. Leoluca Orlando sarà per sempre ricordato come il Sindaco di Palermo, e Palermo sarà sempre associata a un uomo che è stato capace di gestirla per così tanti anni.
Palermo, una città che si è sempre cullata dentro le borse di Orlando, occhiaie figlie di riunioni convocate nel mezzo della notte e di un’attività intensa, sempre di corsa, sempre affannosa.
Le nostre storie sono le nostre stelle, e la storia di questa città si può riassumere nei tanti meriti di Orlando: il centro storico vivibile, l’accoglienza, l’espressione dei diritti, il Teatro Massimo riaperto, la dignità di chiamarsi palermitani. Da capitale della mafia a Capitale della Cultura, sembra uno slogan, e lo è. Ma è anche il segno della visione orlandiana, quella di un uomo colto, con amici in tutto il mondo, relazioni ovunque, organi al contrario e intelligenza sempre dritta. Un oratore come nessun altro, un uomo pieno di difetti come tutti. Ma nessuno come lui.
“Missione compiuta, da completare”.
La completerà (spero) Fabio Giambrone, quando la città avrà messo da parte corna e stallieri, e si sarà ricordata di quel Sindaco che tanto ha odiato, ma di cui non può fare a meno.
Grazie Luca. Io, Palermo e tutti gli uomini di buona memoria ti vogliamo bene.
Alla prossima follia.