E’ in discussione in questi giorni, su proposta di alcuni Stati membri dell’Unione Europea, una “valutazione approfondita” sull’ora legale. Il motivo, a detta della eurodeputata finlandese Heidi Hautala, sarebbe che “turbare due volte l’anno l’orologio interno degli individui porta danni alla salute”.
Chissa’ cosa ne pensa il suo collega italiano Matteo Salvini, il quale giusto un anno fa scriveva un post su Facebook dicendo: <<Torna l’ora legale, panico nel PD>>.
A parte che, parafrasando la pellicola di Ficarra e Picone, dovrebbero essere un po’ tutti i partiti a temerla, l’ora legale, questa e’ una discussione che va avanti da anni, in cui si fronteggiano da un lato gli scienziati del risparmio energetico, secondo i quali spostare le lancette un’ora avanti sarebbe piu’ produttivo, specialmente per i settori turistici e per i pendolari, e dall’altro gli scienziati dell’antropologia, i quali affermano che il cambiamento d’orario e’ causa di insonnia, ansia, nervosismo, stanchezza, inappetenza, problemi cardiaci, e chissa’, buco dell’ozono, estinzione della razza umana e tempeste astrali.
Di sicuro c’e’ che spostare le lancette ha i suoi effetti sull’uomo: tutti sono contenti quando dormono un’ora in piu’ e indiavolati quando invece il sonno dura un’ora meno.
In teoria basterebbe alzarsi piu’ tardi, ma la soluzione migliore e’ sempre l’adattamento: l’essere umano e’ una macchina capace di rispondere agli stimoli e di adeguarsi, lancette avanti o meno.
Con buona pace dell’onorevole Heidi, per la quale magari allungare le giornate non sara’ produttivo come salutare le caprette.
Ad ogni modo, un risultato e’ stato gia’ raggiunto. Ora tutti sanno cosa significa circadiano: “fenomeno che presenta un ritmo quotidiano”.
Come Berlusconi in tv.
Solo piu’ di frequente pero’, lancette ed elezioni a parte.
Fantasia al potere
Tutto si puo’ dire della politica, ma non che le manchi una gran dose di fantasia.
Il premier thailandese Praiuth Chan-ocha, per esempio, durante una conferenza stampa ha fatto portare un cartonato ad altezza naturale di se’ stesso e ha delegato lui a rispondere alle domande dei giornalisti. Non male per uno che gia’ in passato aveva lanciato una buccia di banana a un cameraman e minacciato di giustiziare qualsiasi giornalista si fosse opposto al suo governo.
Se non altro, questo e’ un chiaro esempio di politica conservatrice: mira a mantenere inalterato lo status quo (la sagoma mica cambia) e a non disperdere le risorse del Paese (nemmeno le bucce).
Ma torniamo in Italia.
Oggi Spelacchio ha rischiato seriamente di venire spogliato: non delle foglie che ormai non si contano piu’ (talmente non ci sono), ma delle decorazioni natalizie. Per fortuna e’ arrivato il dietrofront e i tecnici che stavano procedendo allo smantellamento hanno dovuto rimontargli la carrozzeria.
Ma attenzione perche’ Virginia Raggi, sindaco di Roma, ha detto che “vogliamo fare di questa star internazionale un esempio di riuso creativo, perche’ tutto puo’ tornare a nuova vita”.
Detto da chi critica Berlusconi per essersi ricandidato per la millesima volta all’eta’ di 81 anni risulta poco credibile. Sempre che Silvio non sorprenda tutti e decida di mandare il suo cartonato alle elezioni: in fondo questo si’ che sarebbe un bell’esempio di riuso creativo. Ma per noi, mica per lui.
In quel caso non ci sarebbe nemmeno bisogno di fargli domande, tanto le risposte sono le stesse da 20 anni.
State tranquilli pero’: la politica non e’ un cartone animato. E per quanto si sforzi di utilizzare la sua stessa fantasia, il massimo che partorisce sono dei cartoni inanimati. Con la differenza che questi parlano.
Invece che un taglio delle tasse, servirebbe un taglio delle tessere.
E poi, chi li regge piu’ in piedi?
Rap futuristico
Barack Obama, famoso uomo abbronzato d’America (cit. Sua Altezza Silvio), noto per le sue performance espressive e per aver lasciato cadere il microfono alla maniera dei rapper alla fine di uno dei suoi ultimi discorsi da Presidente degli Stati Uniti d’America (anche questo fa parte del suo cv), ha pubblicato su Facebook una lista contenente i titoli dei libri e delle sue canzoni preferiti nel 2017.
Fra i testi consigliati, previa autorizzazione del Ministero dell’Istruzione, troviamo Five-Carat Soul di James McBride [tra i personaggi rappresentati c’e’ un ministro di colore, forse parente di Obama, e un Presidente americano che trae ispirazione da una conversazione che sente in una stalla, forse parente di The Donald] e A gentleman in Moscow di Amor Towles (letto pensando al suo amico del Cremlino).
Barack fornisce poi un elenco di brani che lo hanno colpito particolarmente, e non a caso sceglie Millionaire, The Joke e First World Problems (se avete pensato a DJT e’ solo una coincidenza).
Sarebbe curioso, al di la’ di questa facile letteratura, immaginare Obama intento a tenere il microfono in mano, invece di prestarsi a numeri da anchorman, e sentirlo cantare Mi gente di J. Balvin, al primo posto nella sua classifica.
Il tempo libero non gli manca, e chissa’ che non diventi anche il Primo Presidente nero popstar.
Yes, Weeknd.
Playlist completa su https://www.facebook.com/barackobama/posts/10155532677446749