Questa non e’ un’esercitazione.
La frase che avete appena letto e’ un verso della canzone “Mi fido di te” di Jovanotti.
Ma non solo.
E’ anche quello che gli abitanti delle Hawaii hanno letto sui propri smartphone sabato scorso, alle 8 di mattina, come a dire “Buongiorno, alzati che e’ l’ultima volta”.
Il messaggio informava tutti gli abitanti dell’isola a mettersi al riparo, perche’ un missile balistico si stava dirigendo verso l’arcipelago.
Alla fine, si sottolineava l’imminente catastrofe proprio con il sigillo militare del Questa non e’ un’esercitazione, appunto.
38 minuti sono passati dall’invio del messaggio a quando si e’ scoperto che in realta’ nessun missile sarebbe atterrato sulle Hawaii, nonostante si dica da piu’ parti che Kim non veda l’ora di lanciarne uno.
In quegli attimi di panico, la gente ha iniziato a chiamare parenti, amici e chiunque avesse in rubrica per avvertirli e salutarli: alcuni poi si sono nascosti in bagno, altri probabilmente sono dovuti scapparci per urgenze del momento.
Ma qual e’ stata la causa di tutto cio’?
Semplicemente, un addetto della Hawaii Emergency Management Agency (l’agenzia governativa che si occupa di questo tipo di emergenze) ha premuto il bottone sbagliato.
Di due cose siamo certi:
1) nessun bombardamento ha colpito le Hawaii, sebbene alcuni rumori provenienti dalle toilette sembravano indicare il contrario;
2) se mai dovesse succedere sul serio, il messaggino non sara’ preso troppo sul serio come la prima volta.
Io consiglierei di cambiare “questa non e’ un’esercitazione” con “questo non e’ un errore di un cretino addetto ai bottoni”: gia’, perche’ a furia di giocare a chi ce l’ha piu’ grande, magari si finisce a partecipare a un quiz tv.
Potrebbe chiamarsi Schiacciatutto: non si vince niente, ma si perde soltanto.
E sulla pelle degli altri.